Colombia, c’è Uribe dietro la tragedia dei “falsi positivi”

La pubblicazione lo scorso 18 febbraio, da parte della Giurisdizione Speciale per la Pace (Jep), di un rapporto sulle “morti presentate illegalmente come vittime in combattimento con militari” sta generando un ampio dibattito in Colombia a causa dell’ampiezza del fenomeno e delle responsabilità di militari e dell’ex presidente Álvaro Uribe Vélez per questo crimine contro l’umanità.

Álvaro Uribe Vélez, presidente della Colombia dal 2002 al 2010

Va notato che anche Manuel Santos, ministro della Difesa nel 2006 durante il secondo governo di Álvaro Uribe Vélez, rimase implicato nel grande scandalo dei falsi positivi, che ebbe come conseguenza le dimissioni dal suo incarico.

In Colombia circola quest’immagine di Manuel Santos, accusato di crimini sui “falsi positivi”. L’ex presidente (dal 2010 al 2018) ed ex ministro della Difesa è stato insignito del premio Nobel per la pace nel 2016

Il senatore del Polo Democrático Iván Cepeda, venerdì scorso, con una lettera aperta ha chiesto al presidente Iván Duque di ammettere i crimini dello Stato per i falsi positivi che hanno assassinato migliaia di civili e colpito le loro famiglie.

Il senatore del Polo Democrático Iván Cepeda

I falsi positivi, falsos positivos, sono consistiti in Colombia nell’assassinare per opera dell’esercito persone innocenti e farle passare per guerriglieri delle Farc-Ep, Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo, o dell’Eln, Esercito di Liberazione Nazionale, per ottenere riconoscimenti e premi dai superiori e ricompense dal governo nazionale.

I falsos positivos sono per lo più avvenuti durante i due governi di Álvaro Uribe Vélez, ora nemico numero uno della pace, dal 7 agosto 2002 al 7 agosto 2010.  I criminali responsabili di tutto ciò non sono in prigione. Anzi, molti hanno fatto carriera. Come i cinque generali della IV Brigata di Antioquia, il dipartimento di cui è capoluogo Medellín (terra proprio di Uribe), promossi ai vertici delle forze armate dopo essersi macchiati di omicidi ai danni di falsos positivos.

Il senatore Iván Cepeda ha scritto a Duque: «È giunto il momento per voi di riconoscere le vittime dei crimini di Stato. Il minimo che dovresti fare è scusarti con le vittime, anche se la responsabilità del tuo mentore politico è compromessa».

Il mentore al quale si riferisce Cepeda è l’ex presidente Álvaro Uribe, nel cui governo, dal 2002 al 2010, sono stati registrati 6.402 falsi positivi, secondo l’indagine della Giurisdizione Speciale per la Pace (Jep).

«Durante gli otto anni di governo dell’ex presidente ed ex senatore Álvaro Uribe Vélez, ogni due giorni un giovane veniva portato via dalla sua casa per essere manipolato, camuffato e brutalmente assassinato come parte di questa strategia», ha sottolineato Cepeda.

Iván Cepeda ha anche ricordato che Uribe, mentendo, ha affermato di non essere a conoscenza dei crimini dei falsi positivi e di non aver avuto rapporti con organizzazioni paramilitari. Inoltre, ha ricordato il massacro dell’Unione Patriottica (Up). Durante il massacro dell’Up negli anni ’80 e ’90 furono assassinati più di 3.000 membri smobilitati  dalle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo (Farc-Ep), che nella vita civile furono riuniti in quella formazione politica.

Uribe, il signore delle ombre

Un libro di Joseph Contreras e Fernando Garavito, El señor de las sombras – Biografía no autorizada de Álvaro Uribe Vélez, edito da Oveja Negra nel 2002, racconta le attività criminali di Uribe fino al 2002: i suoi rapporti con i paramilitari – assieme al fratello Santiago formò il gruppo paramilitare Bloque Metro, affiliato alle Autodefensas Unidas de Colombia (Auc) -, il contrabbando, il traffico di droga, l’eliminazione di avversari politici, tanto per citarne alcune.

Il link con il sito per scaricare il libro (in spagnolo, ma di facile comprensione) è il seguente: https://lahistoriadeldiablog.wordpress.com/2009/02/25/el-senor-de-las-sombras-biografia-no-autorizada-de-alvaro-uribe-libro/

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