«Ho cospirato per la pace in Colombia quasi da quando sono nato». Così ripeteva lo scrittore colombiano Gabriel García Márquez (1927-2014), premio Nobel per la Letteratura nel 1982, riguardo al suo impegno politico nel Paese natio. Proprio a ‘Gabo’ e alla sua massima hanno fatto riferimento i colombiani e le colombiane che il 26 e il 27 ottobre, a Roma, hanno contestato Marta Lucía Ramírez, vicepresidente e ministra degli Esteri della Colombia, in visita nel Belpaese per la decima Conferenza Italia – America Latina e Caraibi. Marta Lucía Ramírez, insieme ad altri omologhi latinoamericani, ha incontrato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, inaugurando una strada intitolata allo scrittore colombiano Márquez nel parco di Villa Borghese.
Le violazioni dei diritti umani in Colombia
Motivo della contestazione, da parte di diverse organizzazioni della società civile colombiana residente in Italia, proprio la presenza della figura istituzionale colombiana. Membro di un governo, quello di Iván Duque, «che La Corte interamericana dei diritti Umani (Cidh) ha condannato per gravi violazioni dei diritti umani nell’ambito delle proteste sociali pacifiche del 2021 e che il Tribunale Permanente dei Popoli (Tpp) ha riconosciuto colpevole del crimine di genocidio politico commesso con maggiore atrocità durante gli ultimi governi, compreso quest’ultimo», come spiegano gli attivisti.
Chi era Gabriel García Márquez
Ben poca pace, dunque, in Colombia. Paese che reprime sistematicamente le proteste di piazza e non rispetta gli Accordi di Pace del 2016, siglati tra governo e Farc. Tra omicidi selettivi di ex guerriglieri, contadini e leader sociali. Un vero e proprio massacro continuo che non sembra destinato a finire, almeno finché al governo ci sarà la destra di Duque-Ramírez. Stona, quindi, quell’omaggio a un grande scrittore, nonché attivista per la pace in Colombia. Come scrivono le organizzazioni che hanno contestato la vicepresidente, infatti, Gabriel García Márquez «fu uno scrittore socialista, amante della rivoluzione cubana dal 1959 fino alla sua morte, mantenne una amicizia profonda con Fidel Castro e lavorò per diversi anni a Prensa Latina. Divenne inoltre mediatore negli accordi di pace con il movimento M19, e a seguito di accuse e calunnie premeditate dovette esiliarsi in Messico».
Le richieste
Le richieste dei manifestanti alla vicepresidente Ramírez? «Dare risposte alla comunità internazionale, all’Unione Europea e all’Italia, sulle accuse di collusione con la mafia del narcotraffico, sulla violazione degli accordi di Pace del 2016 e sull’uccisione sistematica di migliaia di giovani, leader sociali, ex combattenti, afrocolombiani ed indigeni compiuta ed appoggiata da militari e paramilitari». Tra le richieste, inoltre, quella di «fare chiarezza sul caso del cittadino italiano morto in Colombia Mario Paciolla, come elemento improrogabile per onorare i suoi obblighi internazionali».
Il lussuoso Club El Nogal
Marta Lucía Ramírez, già senatrice, ambasciatrice in Francia e più volte ministra, rappresenta senza ombra di dubbio una delle figure più di spicco del milieu che frequentava il Club El Nogal, lussuoso locale nella settima strada della capitale colombiana Bogotá e vero centro di potere in Colombia. Dove ministri, paramilitari, assassini e narcotrafficanti intessevano le loro relazioni, come documentato mirabilmente dalla web serie Matarife, ideata dai giornalisti Daniel Mendoza Leal e Gonzalo Guillén. I quali hanno ricevuto minacce e intimidazioni, non ultima da parte proprio di Marta Lucía Ramírez. E guarda caso, le élite del Club El Nogal osteggiavano apertamente lo scrittore colombiano Gabriel García Márquez, a causa delle sue origini popolari. E probabilmente delle sue idee politiche. Non un ottimo esempio di coerenza, da parte della vicepresidente.
Queste le sigle aderenti alla protesta:
Oacri
Nodo Italia a sostegno della Comisión de la Verdad
Mesa de la Sociedad Civil para las Migraciones
Tejidos Resilientes, rete umanitaria per la Colombia
Colectivo colombiapazjusticiasocial
Colectivo de colombian@s por las luchas populares
Orquídeas rebeldes
ONG Raíces
Acciones Internacional
Rifondazione comunista
Associazione Yaku
Casa dei Diritti dei Popoli
Circolo di ItaliaCuba di Milano
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