Ron DeSantis, l’astro nascente della destra che potrebbe sfidare Trump
«Abbiamo bisogno di persone che lottino contro la sinistra… Ecco ciò che facciamo in Florida». Così diceva il governatore del “Sunshine State” Ron DeSantis in un’intervista alla Fox News il mese scorso. DeSantis è stato eletto governatore nel 2018 con un margine di solo 0,4 percento, ma adesso il suo indice di gradimento raggiunge il 58%, cifra abbastanza alta. Nello scontro con il probabile candidato democratico Charlie Crist per la rielezione a governatore DeSantis ne uscirebbe vittorioso, secondo i più recenti sondaggi (55% a 35%). Inoltre in Florida DeSantis sconfiggerebbe persino Donald Trump nelle primarie dello Stato (44% a 41%) per l’elezione presidenziale del 2024.
DeSantis sta conducendo una battaglia contro la sinistra ottenendo buoni risultati, suscitando l’idea di volere rimpiazzare Trump nella leadership del Partito Repubblicano. Il governatore della Florida si ispira a Glenn Youngkin, eletto governatore del Virginia il novembre dell’anno scorso. Il candidato repubblicano aveva preso le distanze da Trump e ha iniziato una campagna contro temi cari alla sinistra. Per esempio contro la teoria critica della razza che cerca di far emergere le ingiustizie storiche perpetrate negli Stati Uniti. Youngkin ha promesso che le scuole del Virginia non insegneranno questa visione storica, ammiccando in effetti agli elettori bianchi, senza però apparire, almeno in pratica, razzista.
DeSantis ha favorito leggi anti-gay, anti-transgender, e si è opposto all’uso della teoria critica della razza nelle scuole. Ha anche firmato una legge che permette ai genitori di denunciare maestri che usano la teoria critica della razza, permettendo anche l’uso delle videocamere a circuito chiuso per controllare le lezioni dei docenti.
Il governatore del Sunshine State sa benissimo quello che fa e comunica molto bene a quegli elettori che negli ultimi anni hanno sorriso a Trump. Si tratta di elettori poco informati, dominati da emozioni e paure. Persone che spesso credono alle teorie di cospirazione. Il governatore della Florida informato e certamente ben istruito, recita il ruolo di essere una persona comune. La realtà è però ben diversa.
DeSantis si è laureato in storia alla prestigiosa Yale University e poi in giurisprudenza a Harvard, le due università élite degli Usa. Il suo linguaggio però riflette quello dell’uomo comune, poco diverso da quello usato da Trump. Come il 45esimo presidente, DeSantis è fiero che i media lo attacchino, ritraendo sé stesso come un paladino dell’uomo comune e un difensore della libertà individuale. Quesa idea è sottolineata anche dal suo operato sulla pandemia che non ha insistito sull’uso delle mascherine e l’importanza dei vaccini, mettendo a rischio la vita dei suoi concittadini. In effetti, DeSantis è divenuto leader dell’opposizione ai lockdown, proibendo alla compagnie private di imporre misure essenziali per controllare il Covid-19.
È proprio la questione dei vaccini che ha offerto lo spiraglio a Trump di lanciare una lieve stoccata a DeSantis. L’ex presidente non è stato un grande promotore dei vaccini, ma ha annunciato che lui è si è vaccinato e lo raccomanda a tutti. DeSantis non ha chiarito se si è vaccinato. È proprio questa titubanza che Trump ha sfruttato per attaccare “quei politici che si sono vaccinati ma non lo ammettono perché sono codardi”. Non ha fatto nomi, ma tutti hanno capito che includeva DeSantis. Secondo alcune indiscrezioni Trump considera DeSantis un “ingrato”, perché non ha riconosciuto abbastanza il suo supporto. Lo vede come un possibile rivale, ma l’ex presidente afferma che contro di lui, DeSantis non avrebbe nessuna possibilità di vincere le primarie.
A livello nazionale Trump continua a dominare il Partito Repubblicano, ma una candidatura di DeSantis non sarebbe improbabile. Il governatore è ambizioso e a 43 anni potrebbe facilmente guardare oltre il 2024 per soddisfare le sue aspirazioni presidenziali. D’altra parte avrebbe secondo alcuni analisti buone possibilità di sconfiggere Trump, facendo notare in un faccia a faccia che l’ex presidente è stato sconfitto da Biden, diventando un candidato debole. Inoltre la linea di attacco includerebbe la promessa della costruzione del muro al confine col Messico non mantenuta da Trump.
DeSantis, la cui trisavola Luigia Colucci emigrò negli Stati Uniti da Avellino agli inizi del novecento, ha copiato e ampliato la politica trumpiana, senza il narcisismo dell’ex presidente. Il governatore della Florida ha chiarito che lui non si interessa all’elezione presidenziale del 2024 e che si sta concentrando sulla Florida. Se sarà rieletto quest’anno, come al momento si prevede, avrebbe un anno e mezzo di tempo per cambiare idea.
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