“I have a dream”: 60 anni fa il discorso storico di MLK
“I have a dream“, 28 agosto 1963: 60 anni fa uno dei discorsi più famosi del Novecento, pronunciato da Martin Luther King al Lincoln Memorial di Washington. Diciassette minuti durante i quali il reverendo ipnotizzò gli Stati Uniti d’America, in particolare l’America nera e progressista. A partire dai 250mila presenti, che avevano appena concluso una gigantesca e pacifica marcia di protesta contro la segregazione e la discriminazione razziale nelle scuole, al lavoro, nella società tutta.
“Io ho un sogno”, scandì più volte il leader del movimento per i diritti civili. “Io ho sempre davanti a me un sogno. È un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si solleverà e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali”. E ancora. “Io ho un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza”. “Io ho un sogno – continuò – Che i miei quattro figli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere”.
Un evento storico, trasmesso in tv e divenuto leggendario. Un anno dopo, MLK ricevette il premio Nobel per la pace. Il 4 aprile 1968, però, fu ucciso a Memphis. Un’icona di giustizia e uguaglianza, a cui tutti dobbiamo molto. E che ricordare adeguatamente non è mai fuori tempo, purtroppo.