Golpe fallito in Bolivia, l’ora di iene e sciacalli
Appena fallito il suo tentato golpe, mentre lo introducevano in una volante della polizia il generale Zúñiga ha detto che ne aveva parlato domenica scorsa col presidente Arce. Ergo, si sarebbe trattato di un autogolpe. Il video è facilmente rintracciabile.
Non voglio entrare in questo gioco al massacro tra fazioni del Mas, per cui intendo astenermi da ogni ulteriore commento fin quando non saranno stabiliti i fatti. Tuttavia, considero necessario aggiungere alcune considerazioni a mio parere elementari.
1) Se il generale Zúñiga racconta la verità, lui è un imbecille allo stato puro o un martire imbecille, il governo deve andarsene e il presidente Arce, nominato dal generale, deve finire diritto in galera perché mette in pericolo la vita dei suoi concittadini.
2) Se il generale mente, sta montando per conto di qualcuno uno show il cui sbocco sarà la fine della sinistra boliviana, non solo quella di Arce.
3) Seguendo questa strada il litio boliviano farà la fine di quello cileno e di quello argentino, e cioè finirà dritto nelle capienti tasche nordamericane ed europee. Come risultato, per Arce, per Morales, per i boliviani e per i latinoamericani, sarebbe difficile immaginarsi di peggio.
4) Forse non è la cosa più importante oggi, ma penso che bisognerebbe chiedersi come sia stato possibile che Morales e Arce abbiano lavorato proficuamente insieme così a lungo. Lo “stai sereno” di Renzi al suo predecessore Enrico Letta sarebbe appena un peccatuccio.
5) Penso che ciò che conta sia esigere che la giustizia boliviana e quella interamericana facciano velocemente il loro lavoro. Non dovrebbe essere così difficile verificare i fatti avendo il generale Zúñiga, imbecille o furbissimo che sia, fermo in galera. Toccherà solo stare attenti a che non gli portino un tè di coca avvelenato.
6) Aggiungo, per quanto mi riguarda, che sento il bisogno di rifugiarmi in Kant, e cioè di tornare ad indicare come principi fondanti di vita il cielo stellato su di me e la legge morale dentro di me. Con ciò intendo dire che non penso né sento che la politica possa giustificare tutto. Ergo, ribadisco, se Arce ha montato uno show, è un miserabile. Se lo show l’ha montato qualcun altro, chiunque sia, è un miserabile. Tutto il resto è noia.
7) Ma, da ostinato ottimista, mi permetto una considerazione finale: perché a guadagnarci, comunque finisca, probabilmente saranno solo gli Usa e i loro alleati, sollecito gli amici boliviani e noi tutti a ricordare un vecchio detto del Che: “Agli imperialisti non devi credergli mai, nemmeno un pochino così”. La verità, disse la nostra Rossa, è sempre rivoluzionaria.