Cile, detenuti mapuche in sciopero della fame
Tra Cile e Argentina vive la comunità mapuche, letteralmente il “popolo della terra”. Un popolo di origine amerinda che per secoli ha subito invasioni, saccheggi, occupazioni e discriminazioni. Tuttora la situazione degli indios mapuche, così come di altre comunità originarie, è assai difficile e tormentata (leggi anche Ricordando Santiago Maldonado).
Il leader dell’organizzazione indipendentista Coordinadora Arauco-Malleco (Cam), Héctor Llaitul, in detenzione preventiva, si è unito allo sciopero della fame avviato da cinque membri della comunità mapuche detenuti. Questi ultimi, tra cui il figlio del leader Pelantaro, protestano contro il suo trasferimento da La Araucanía al centro penitenziario di Valdivia, nella regione di Los Ríos.
Secondo quanto riportato da WerkenNoticias, il provvedimento è dovuto a una manifestazione di sostegno nei confronti di cinque membri della comunità che sono detenuti nel carcere di Valdivia. Llaitul, arrestato lo scorso agosto[1] nel bel mezzo di un’operazione di polizia nella città di Cañete, nel sud del Cile, resta in carcerazione preventiva in attesa che la procura presenti la sua denuncia, azione per la quale ha 10 giorni di tempo.
Sono 9 gli attivisti mapuche imprigionati che hanno deciso di aderire allo sciopero della fame. I mapuche detenuti chiedono di essere trasferiti nella prigione di Temuco, dove sono detenuti gli altri prigionieri politici mapuche.
I membri del Cam ripudiano la militarizzazione stabilita dal presidente cileno Gabriel Boric nella travagliata zona di La Araucanía. I prigionieri hanno indicato: “Stiamo facendo uno sciopero della fame liquida, assumendo questa azione di lotta fino alle ultime conseguenze, dichiarando il nostro fermo sostegno alla causa mapuche che si posiziona nella lotta per le rivendicazioni politico-territoriali e la ricostruzione nazionale”. Hanno anche lanciato un appello per sabato prossimo davanti al centro penitenziario BíoBío nel capoluogo regionale di BíoBío.
Va ricordato che mercoledì scorso la procura ha archiviato l’inchiesta nei confronti del capo della Coordinadora. Llaitul è indagato per il reato di istigazione, apologia della violenza, usurpazione e aggressione all’autorità.
Nonostante la fine del governo neoliberista e fascista di Piñera, il governo di sinistra di Boric non sembra aprire ai diritti del popolo mapuche, pur essendo stati tra i suoi sostenitori e parte integrante dell’Assemblea Costituente.
[1]https://www.telesurtv.net/news/detencion-lider-mapuche-chile-20220825-0010.html