El Clarín de Chile e la sua battaglia per la libertà di stampa.
Continua a leggereCorrispondente de El Clarin de Chile alle Nazioni Unite, sede di Ginevra, Svizzera. Il suo lavoro di giornalista è dedicato ai diritti umani e al sostegno alle vittime tra America Latina e Medio Oriente.
Le guerre civili si sono susseguite nel corso della storia dello Yemen. Solo pochi mesi fa è stata raggiunta una tregua, in vigore fino al 2 ottobre. Ma anche questo filo di pace sembra molto fragile: quali sarebbero allora le soluzioni possibili?
Continua a leggere“Non sono 30 pesos, sono 30 anni!” è stato il motto della rivolta iniziata il 18 ottobre 2019 per protestare contro l’aumento di 30 pesos dei titoli di trasporto pubblico. Da lì è iniziata una lotta dal basso, portata avanti fino a quando “la dignità diventi un’abitudine”.
Continua a leggereColombia, Gustavo Petro è il nuovo presidente, dopo oltre 500 anni di governi di destra, dopo uribismo, falsi positivi, omicidi multipli, corruzione e terrorismo di stato.
Continua a leggereGli effetti domino della guerra in Ucraina, insieme agli altri conflitti, le condizioni meteorologiche estreme, le crisi economiche, gli impatti persistenti del Covid-19, spingono milioni di persone nei paesi di tutto il mondo alla povertà e alla fame
Continua a leggereChe siano palestinesi, saharawi o mapuche, c’è spesso una confusione di opinione pubblica sostenuta dalla potenza occupante che tende a definire “terroristici” gli atti di legittima difesa.
Continua a leggereIl progetto Tilenga e il mega oleodotto Eacop tra Uganda e Tanzania sono lo specchio dell’ipocrisia occidentale: l’Africa continua a essere depredata.
Continua a leggereLa Spagna chiude la crisi diplomatica con il Marocco: accogliendo la proposta di Rabat di convertire il Sahara Occidentale in una regione autonoma sotto la sua sovranità.
Continua a leggereDue giganti si fronteggiano di nuovo, anche se non siamo più nella Guerra Fredda.
Continua a leggereRifugiati in terra algerina da più di 40 anni, i Saharawi continuano a stazionare in mezzo al deserto. Il silenzio mediatico e l’assenza di un progetto specifico per risolvere questa situazione li rinchiude in un limbo senza fine al quale la comunità internazionale resta indifferente.
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